Euroflora è una manifestazione internazionale che si tiene a Genova. Fino a qualche anno fa, veniva organizzata ogni quattro anni.
Grazie a questo evento, gli appassionati di floricoltura entrano in contatto con piante e fiori di vari generi e specie.
Ancora oggi conservo il mio biglietto d’ingresso dell’edizione 2006, il cui motto era “Vieni a Genova a ronzare”.
Alla vigilia di Euroflora, le aspettative dei visitatori sono altissime e l’entusiasmo è pari a quello che si prova prima di partire per un viaggio.
Anche la nostra esperienza è iniziata così, con uno splendido viaggio in Liguria.
Se anche per voi entrare in un vivaio è un momento piacevole e gratificante, vi lascio immaginare cosa possa significare vivere di persona un evento come Euroflora.
Ebbene, per entrare a Euroflora 2006, abbiamo abbandonato la luce calda del sole che illuminava l’esterno del padiglione, situato in prossimità del lungomare e ci siamo addentrati nella fiera, dimenticando ogni più piccolo rumore percepibile.
Il passaggio dall’esterno all’interno, dalla luce naturale a quella artificiale, ha colto tutti di sorpresa.
In un primo momento ci siamo trovati immersi in una penombra che ha stimolato la nostra curiosità e la voglia di andare subito alla scoperta del padiglione.
Entusiasti e pieni di energia, abbiamo così iniziato a guardarci attorno.
Tra noi, inizialmente, uno sguardo e poche parole, per ascoltare e vedere la nostra Euroflora 2006.
Ma non solo: ad accoglierci, con stupore, “fuochi artificiali” di azalee.
Ed eccoci nel bel mezzo di uno spettacolo incredibile: davanti ai visitatori si ergeva in tutta la sua maestosità una macchia di vegetazione che, a prima vista, sembrava un unico insieme coerente.
Poi, man mano che ci addentravamo nel padiglione, ci siamo resi conto che la composizione circolare era organizzata in diversi settori che, con un’enorme ricchezza di forme e colori, si snodava con eleganza in lungo e in largo, accompagnandosi alla musica leggera di sottofondo e al gorgoglio dell’acqua.
Dai volti e dalle espressioni dei visitatori traspariva la gioia di trovarsi in un luogo incantato.
Tanti settori e sentieri lungo i quali inebriarsi di essenze e colori; piante di agrumi, piante grasse, orchidee, azalee, rose, fra cui passeggiare serenamente.
Le persone estasiate e sorprese si guardavano intorno camminando lungo i sentieri intrecciati, consultando l’opuscolo e leggendo, di volta in volta, i nomi delle piante e dei fiori presenti nei vari habitat ricreati dagli addetti ai lavori, dagli appassionati giardinieri, da vivaisti e architetti del verde.
La passione di chi aveva contribuito a realizzare la manifestazione si coglieva in ogni più piccolo dettaglio: che fosse un semplice sassolino disposto sul selciato o la più complessa delle composizioni, come per esempio quella delle orchidee, ad ogni passo non si poteva fare a meno di soffermarsi con lo sguardo.
Alla fine del percorso, erano presenti degli stand dove acquistare piante e fiori.
Diretti all’uscita, ci lasciavamo alle spalle un grande evento, e quello che per noi era un piccolo Eden.