Stiamo entrando in Dicembre, un mese caratterizzato dal freddo, ma anche da quella magica atmosfera natalizia che circonda ogni dove. E, se le piante fiorite scarseggiano, possiamo abbellire l’interno delle nostre case con una pianta di elleboro.
L’elleboro appartiene alle ranuncolacee, ed è chiamato anche “Rosa di Natale”. In Alsazia, la specie chiamata “Helleborus Niger” viene detta la “pianta di Cristo”, perché fiorì improvvisamente nel momento in cui nasceva Gesù Cristo.
E’ un fiore che compare precocemente nel sottobosco o nei giardini ombreggiati. Tale pianta merita di vivere anche in casa, purché accanto a una finestra, o un patio o un ingresso.
E’ resistente al freddo. Nei paesi nordici sono stati selezionati diversi tipi di elleboro, con fiori che vanno dal bianco al rosa e al rosso porpora. In Italia sono poco coltivati.
Da metà inverno a metà primavera porta brattee verde chiaro e fiori pendenti, campanulati, a volte anche profumati e, con l’età, diventano bordati di viola. Alcuni di essi posso elevarsi in altezza fino a 80 cm. La sua fioritura poi, si prolunga dal gennaio sino all’aprile.
L’elleboro per vivere bene necessita di un terreno neutro alcalino e può essere esposto alla piena luce del sole oppure all’ombra accennata. Diversamente, non cresce nei terreni secchi. Le sue radici sono spesse e resistenti, ma possono soffrire a causa dei cambiamenti. Se si comprano piante giovani o coltivate in vaso, si possono moltiplicare per divisione e per seme in autunno.
Gli ellebori in genere hanno un aspetto migliore se coltivati in gruppo in una bordura mista o arbustiva, come copertura del terreno, oppure inseriti in un contesto ombreggiato sotto gli alberi. Gli ellebori in forme più piccole sono ideali per il giardino roccioso.